Per ottenere un' ottimale trattamento dei sintomi bisogna considerare la natura multifattoriale della vulvodinia. Non esiste quindi un protocollo standard di terapia, ma per ogni paziente deve essere intrapreso un personale percorso terapeutico.
Alcune donne possono rispondere ad un certo tipo di trattamento altre invece non rispondono o addirittura possono verificarsi effetti collaterali. Prima di trovare il trattamento o la combinazione di trattamenti migliori serve del tempo e possono essere necessari diversi tentativi.
Lo stress psicologico è frequentemente associato a dolori cronici ed invalidanti quali la vulvodinia, che spesso necessita di molto tempo per essere riconosciuta o viene addirittura sminuita nella gravità o realtà.
Inoltre la particolare tipologia del dolore può inficiare gli equilibri della coppia, creando tensioni o addirittura incomprensioni tra partner.
E' importante il supporta psicologico per accettare la malattia ed i disagi ad esso correlati.
I trattamenti che vengono utilizzati sono multipli:
A cosa serve il laser? La vulvodinia, a causa dell’infezione cronica produce un cambiamento dell’epitelio che si assotiglia e comporta una fragilità delle mucose e superficializzazione dei
nervi.
La luce laser ha un effetto foto-termico sui tessuti vaginali, riattivando i fibroblasti e una nuova produzione di collagene. Ciò provoca un ripristino funzionale, un rinnovato turgore della
mucosa e quindi una maggior protezione sui nervi che erano superficializzati.
Nel caso di presenza di condilomi, il laser produce i suoi effetti abbassando la carica virale grazie all'aumento della temperatura e rimodellando la parete vaginale, eliminando gli strati
infetti e promuovendo la crescita di cellule sane dall'epitelio basale.
Il laser è doloroso?
Una seduta di laser dura mediamente 15 minuti ed è ben sopportata, senza dolore. Possono essere usate creme anestetica in caso di mucose particolarmente sensibili.
Perché devo prendere i farmaci anche quando non ho più dolore?
Bisogna mantenere la normalizzazione dei mastociti e la normalizzazione delle fibre nervose. La zona deve mantenere le “buoni abitudini” create per evitare di tornare allo stato precedente.
Una sospensione precoce della terapia potrebbe avere un effetto “rimbalzo” e attivare mastociti e maggior sensibilità al dolore.